SINOSSI DAL SITO DI INDEPENDENT LEGIONS: Vermont, Stati Uniti. Una famiglia distrutta. Un padre alcolizzato. Uno zio in prigione. Una madre che ha perso la speranza. E Danny… che non c’è più, scomparso dal nulla. È soltanto un bambino quando vede la sua vita andare in frantumi e crede che il suo fratellino sia stato risucchiato dalla foresta. Resta solo mentre gli adulti brancolano nel buio, e affronta un terrore tutto suo. Dal bosco un’impossibile creatura avanza sussurrandogli da dietro la finestra che il fratellino scomparso è nelle sue mani. E se vuole riaverlo… deve soltanto aprire quella dannata finestra. Mentre i minuti passano e le speranze per Danny si riducono sempre di più, il tessuto stesso del mondo si disgrega, accogliendo terrori ultraterreni di indicibile provenienza. Una lotta cosmica e metafisica, nella materia impalpabile della creazione e del disfacimento primordiale.
COMMENTO: Si legge tutta d'un fiato, questa breve ma intensa saga familiare, stritolata dai tentacoli di un cosmic horror sempre più denso e angosciante. Merito della scrittura di Hinckley, sempre equilibrata e ipnotica, tanto in grado di scavare nelle profondità dei personaggi quanto di descrivere l'orrore sotto svariate forme. L'orrore indecifrabile e cosmico, certo, ma anche quello dei segreti inconfessabili, delle paure primordiali e del senso di colpa dei protagonisti, tutti tratteggiati splendidamente, tutti con un ruolo ben definito e con il giusto spazio sulla carta. La scelta di dedicare un capitolo a ogni membro della famiglia (e non solo, ma non aggiungo altro per non incorrere in spoiler) si rivela vincente, rendendo l'intreccio estremamente dinamico e svelando a poco a poco i segreti che fanno da motore alla vicenda. E quando l'orrore esplode in tutte le direzioni e le mostruosità cosmiche prendono il sopravvento, con tanto di dimensioni parallele dove il tempo e lo spazio si piegano a volontà imperscrutabili, Hinckley diventa improvvisamente avaro di spiegazioni, lasciandoci in balia degli eventi, stordendoci con descrizioni accurate e perverse ma mai ridondanti e facendoci smarrire nella tenebra, proprio come accade ai protagonisti. E a noi non resta che ringraziare, perché in queste poco più di cento pagine è stato in grado di riappacificarci con l'horror più puro e atavico.
DISCO DA ABBINARE: Putrevore - Macabre Kingdom, perché il death metal degli spagnoli, così putrescente e corrotto, ben sì confà alle atmosfere malariche e perverse evocate dalla penna di Hinckley. E come The Black Lord non innova il genere, ma lo rinnova con sapienza ed entusiasmo. E poi boh, mentre leggevo l'opera mi è venuta in mente la copertina, qualcosa vorrà pur dire.
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