RECENSIONI: Michael Fletcher/Anna Smith Spark - Nell'Ombra della Loro Morte


SINOSSI DAL SITO LETTEREELETTRICHE

"IL TERZO MIGLIOR ASSASSINO.
UNA MEDIOCRE SQUADRA DI MERCENARI.
UN DEMONE SPAVENTOSO.
Mentre Sharaam sta per crollare sotto assedio, una squadra di mercenari assolda un sicario, affidandogli la missione di uccidere il re. Per Tash, è un’opportunità di gloria per diventare la migliore lama nel buio che Sharaam abbia mai conosciuto. Per Pitt e i suoi tagliagole, è un modo di eludere l’assedio, riuscire a scamparla da quell’inferno e magari portarsi dietro perfino un po’ d’oro. Per Iananr la Vincolata, è un sogno di ombre e sangue umano."

COMMENTO
Torna Michael Fletcher, ma questa volta non è da solo. Questa volta, accanto a lui, troviamo la "Regina del Grimdark" Anna Smith Spark, per la prima volta edita in Italia. E finalmente, verrebbe anche da dire, perché era ora che qualcuno si decidesse di portarla nel Bel Paese, dove i Romantasy regnano incontrastati e i Booktok hanno invaso le librerie.
Ancora una volta, quindi, le quasi duecento pagine di "Nell'Ombra della Loro Morte" mettono in chiaro quanto sia importante continuare a cercare all'estero (ma anche in Italia, ovviamente), perché di autori che osano, e che hanno realmente qualcosa da dire, ce ne sono ancora. Basta saper cercare e avere pazienza, e in qualche modo si viene ripagati.
E un libretto come questo ripaga di tutto. Una storia ricca di fascino, scritta a quattro mani in maniera magistrale, dove le voci dei due autori riescono ad amalgamarsi alla perfezione rimanendo ben distinguibili l'una dall'altra. Se lo stile di Fletcher mantiene di per sé una certa coerenza con quanto abbiamo potuto leggere su "Cuore di Ossidiana" e "Lei Sogna nel Sangue", la scrittura della Spark è per noi italiani una novità. Brutale, viscerale, perversa ma intrisa di poesia. Nessuno meglio di lei avrebbe potuto trattare il personaggio del demone Iananr, tanto potente sulla carta quanto impotente nella realtà, schiava di un Re assediato e dispensatrice di morte al tempo stesso. E Iananr non si dimentica, proprio come non si dimentica l'epilogo della Spark, dove a tratti mi ha ricordato una Tanith Lee più incazzata, ma sempre poetica e romantica.
Una vicenda cupa, quella di "In the Shadow of their Dying", nella quale i due scrittori danno libero sfogo alla loro fantasia in un festino violento, dove il cremisi del sangue si mescola all'oscurità del fango e della merda, al bianco dell'osso e al verde smeraldo di soli putrescenti. Eppure, quello che differenzia i due autori, rispetto a tanti Grimdark-wannabees, è il fatto che non scadono mai nel caricaturale. Sono brutali, ma mai gratuiti. Sono cinici, ma mai per il gusto di esserlo. Il loro non è un mero esercizio di stile, nemmeno quando la forma sembra (e sottolineo "sembra") voler prevalere sul contenuto. I personaggi sono meschini, ma non sono "solo" meschini. Sono tante cose insieme, splendidamente coerenti nella loro incoerenza, vincolati a emozioni e sentimenti che li costringe a cadere sempre negli stessi errori. 
Non c'è ipocrisia e soprattutto non c'è retorica, nelle parole di Fletcher e della Spark. C'è solo la cruda, orribile realtà. La guerra è un mostro abominevole, e trasforma gli uomini in mostri.
In confronto a loro, Iananr, un demone che si vestiva di urla umane, e Wint il Sudario, creatura sfuggente ma potentissima (nonché costituita da tre metà) sono ammantate di un'aura di umanità quasi del tutto sconosciuta agli altri protagonisti della vicenda.
Un racconto potente, che condensa in meno di duecento pagine il meglio del grimdark di oggi.
Fine.





DISCO DA ABBINARE: Necrot - Mortal, perché il secondo lavoro (è uscito di recente il terzo, trallaltro) degli americani è un ottimo esempio di death metal classico trasportato ai giorni nostri, proprio come il lavoro di Fletcher/Spark mantiene una sensibilità old-school ma con un'ottica moderna. In più, il termine "Necrot" lo troverete a più riprese nella loro novel.

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