Recensioni: Michael Fletcher - Cuore di Ossidiana
Dritto in BEST LETTURE 2023, senza passare dal via.
Sapevatelo.
SINOSSI DAL WEB (perché sono pigro): Khraen, un uomo spezzato, si sveglia smarrito e solo. Il suo cuore d'ossidiana è stato frantumato, disseminato in ogni angolo della terra. Con ogni pezzo, lui riguadagna una piccola scheggia dell'uomo che era in passato. Segue il suo sentiero, frammento dopo frammento, per ricordare il suo funesto passato.
C'era una donna...
C'era una spada...
C'era la fine del tormento...
Khraen percorre il Sentiero d'Ossidiana
C'era una donna...
C'era una spada...
C'era la fine del tormento...
Khraen percorre il Sentiero d'Ossidiana
Con "Il Re Dei Bastardi" la collana Badlands di Lettere Elettriche mi aveva fatto divertire, mentre "Manto del Vespro" mi era piaciuto con qualche riserva.
Con "Cuore di Ossidiana" si gode.
E si gode forte.
Autentico caso di Self estero, siamo di fronte a un dark fantasy meravigliosamente scritto (e direi anche tradotto), che riesce a trovare un equilibrio pressoché perfetto fra intrattenimento, introspezione, immaginazione e tematiche alte.
Chi siamo noi? Siamo la somma delle nostre scelte e delle nostre memorie? Cosa ci rende persone buone o malvagie? Sono le strade che decidiamo di intraprendere o le motivazioni che ci portano a sceglierne una piuttosto che un'altra? Il fine giustifica i mezzi? Sempre? Mai? A volte?
Sono queste le domande che ci/si pone Fletcher, senza scadere in retorica o didascalismi, ma al contrario picchiando duro dalla prima all'ultima pagina e senza lasciare da parte un bel senso del tragico (seppur alla lontana, ho trovato echi dell'Elric di Moorcock nel protagonista), immergendoci in un mondo tetro e affascinante, con un sistema magico ancora tutto da scoprire e pochi personaggi però ben caratterizzati. Il ritmo della narrazione è ottimo e la quest del protagonista Khraen, alla ricerca del proprio cuore e del proprio passato, procede in maniera impeccabile, alternando passaggi brutali ad altri di pura introspezione (amplificati dalla voce narrante in prima persona).
Un gioiello oscuro, viscerale ed epico; un viaggio che chiunque sia alla ricerca di qualcosa di nuovo in ambito dark fantasy dovrebbe intraprendere.
Ed è solo il primo di una Trilogia.
Avanti tutta.
PS: Come per "Manto del Vespro", bello il contributo di Andrea Massacesi.
DISCO DA ABBINARE: Lunar Shadow - Far From Light, perché c'è il classico, ma viene filtrato con un'ottica moderna, uno stile tagliente e la brutalità de giorni nostri. E anche perché c'è un elegante filo di malinconia e romanticismo che, quando utilizzati bene, non guastano mai.
Con "Cuore di Ossidiana" si gode.
E si gode forte.
Autentico caso di Self estero, siamo di fronte a un dark fantasy meravigliosamente scritto (e direi anche tradotto), che riesce a trovare un equilibrio pressoché perfetto fra intrattenimento, introspezione, immaginazione e tematiche alte.
Chi siamo noi? Siamo la somma delle nostre scelte e delle nostre memorie? Cosa ci rende persone buone o malvagie? Sono le strade che decidiamo di intraprendere o le motivazioni che ci portano a sceglierne una piuttosto che un'altra? Il fine giustifica i mezzi? Sempre? Mai? A volte?
Sono queste le domande che ci/si pone Fletcher, senza scadere in retorica o didascalismi, ma al contrario picchiando duro dalla prima all'ultima pagina e senza lasciare da parte un bel senso del tragico (seppur alla lontana, ho trovato echi dell'Elric di Moorcock nel protagonista), immergendoci in un mondo tetro e affascinante, con un sistema magico ancora tutto da scoprire e pochi personaggi però ben caratterizzati. Il ritmo della narrazione è ottimo e la quest del protagonista Khraen, alla ricerca del proprio cuore e del proprio passato, procede in maniera impeccabile, alternando passaggi brutali ad altri di pura introspezione (amplificati dalla voce narrante in prima persona).
Un gioiello oscuro, viscerale ed epico; un viaggio che chiunque sia alla ricerca di qualcosa di nuovo in ambito dark fantasy dovrebbe intraprendere.
Ed è solo il primo di una Trilogia.
Avanti tutta.
PS: Come per "Manto del Vespro", bello il contributo di Andrea Massacesi.
DISCO DA ABBINARE: Lunar Shadow - Far From Light, perché c'è il classico, ma viene filtrato con un'ottica moderna, uno stile tagliente e la brutalità de giorni nostri. E anche perché c'è un elegante filo di malinconia e romanticismo che, quando utilizzati bene, non guastano mai.
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